giovedì 4 ottobre 2012

Görlitzer Park_ Verde al centro di Kreuzberg


AREE INFRASTRUTTURALI DISMESSE_ cambi di destinazione _RIUSO

Görlitzer Park

Grandi aree disponibili presenti nella città di Berlino derivano da siti abbandonati che in passato ospitavano infrastrutture quali ferrovie e porti fluviali, e dalla fascia incolta rimasta lungo il tracciato del muro.

Molti sono gli esempi di riuso urbano in queste aree, tra cui spicca il Görlitzer Park a Kreuzberg, nato dalla volontà caparbia di un gruppo di Wessi , così venivano chiamati i Berlinesi dell’Ovest, di voler dotare il quartiere di un’area verde, che rappresenta oggi uno dei fulcri delle attività di Kreuzberg.

Il Görlitzer Park sorge sull’area già occupata dalla vecchia stazione di testa Görlitzer Bahnhof, costruita tra il 1865 e il 1867 per collegare Berlino alle città di Cottbus e Görlitz nella bassa Slesia _ ora Sassonia. La monumentale stazione in stile rinascimentale progettata dall’architetto August Orth, faceva parte di un progetto di espansione ferroviaria che in seguito doveva svilupparsi fino a Vienna _ come ricorda la strada principale che chiude il parco a sud, Wiener Straße.

Nel 1882 la linea Berlino-Görlitz, sin dall’inizio molto frequentata, diventa nazionale e la popolarità della stazione che vantava una media di 70.000 viaggiatori al giorno ha un effetto stimolante sulla zona circostante, nascono infatti a macchia d’olio nelle strade limitrofe, attività commerciali e luoghi di ritrovo che la trasformano in uno dei punti più vivaci della città.
Al fine di migliorare l’accesso tra i due ambiti edificati in crescita – Wrangelkiez su Görlitzer Straße e Reichenberger Kiez sulla Wiener Straße - viene costruito sotto il sedime ferroviario un sottopasso che collega Oppelner Straße con Liegnitzer Straße, il Görlitzer Tunnel anche detto "Harnröhre“.

Durante la seconda guerra mondiale la stazione come il resto della città subisce gravi danni, ma riesce a rientrare in servizio in pochi mesi.

Nel 1949 con la divisione della città in quattro settori, la stazione si trova a far parte di quello americano nella Berlino Ovest, e quindi la Deutsche Reichsbahn, compagnia ferroviaria statale allora gestita dalle autorità orientali, decide di deviare il traffico a lunga percorrenza su una stazione del settore sovietico, l’attuale Ostbahnhof. Un paio di anni dopo, nell’aggravarsi delle relazioni tra Est e Ovest, la DDR chiude la Görlitzer Bahnhof al trasporto passeggeri che a quel punto rimane attiva solo per uno scarso servizio merci - soppresso nel 1985 - e la vasta area passeggeri abbandonata in attesa di nuova destinazione.

Con la costruzione del muro nel 1961 si perse ogni speranza di ristrutturazione della stazione e fu decisa la demolizione del complesso poiché ritenuto inutile e antisociale, per fare posto alla costruzione della Südtangente, autostrada urbana diretta verso sud-ovest, nonostante le continue proteste degli abitanti di Kreuzberg e la proposta di trasformare l’area in un parco pubblico.

Nel corso del decennio successivo l‘edificio fu smantellato un pezzo alla volta ma di lì a poco si capì che il nuovo impianto stradale era impossibile da realizzare per l’eccessiva vicinanza al Muro, quindi l’area rimase abbandonata a se stessa, senza cura e vigilanza per anni, fino a quando nel 1980 grazie alle lotte del Comitato cittadino SO 36 – che prende il nome dallo storico codice postale di Kreuzberg – iniziarono le operazioni di smaltimento e recupero della superficie dell’area. Il ripristino costò molti sforzi al comitato, l’esercizio ferroviario e decenni di inquinamento avevano lasciato il segno: furono rimossi 50 cm di terreno, erba, rottami e rifiuti. Il desiderio di dare una risorsa spaziale al quartiere, come fulcro urbano per il suo rilancio, era forte e alla fine portò i suoi frutti.  In occasione dell’esposizione di architettura IBA 84, fu lanciato un concorso di idee per il recupero di aree degradate e si ebbero finalmente delle proposte ufficiali concrete e un Piano di Sviluppo dell’Area per Görlitzer.

Nel 1985 la Deutsche Reichsbahn cede definitivamente il terreno e così nasce sul sito dell’ex stazione il centro balneare Spreewaldbad progettato da Christoph Langhof, e nei primi anni ‘90 il Görlitzer Park progettato dallo studio Freie Planungsgruppe (FPB).

Il parco si apre a Nord-Ovest con lo Schreitender Mensch di Rüdiger Preisler, una scultura in travi d’acciaio alta 14 metri, per proseguire attraverso percorsi alberati, passeggiate, piazze, piste ciclabili e scivoli naturali su aree collinari e pianeggianti le cui piante sono state scelte accuratamente per crescere su un terreno difficile.

Parte delle vecchie strutture restano perfettamente integrate nel nuovo impianto del parco. I due capannoni merci, il palazzo degli uffici sede del frequentatissimo l’Edelweiss Cafe, il ponte ferroviario che collega Görlitzer Park con il quartiere Alt- Treptow e i resti del sottopassaggio visibili nell’arena naturale al centro del parco perfettamente inseriti nel suo disegno.

L’edificio storico vive oltre che nei nomi delle vie che costeggiano il parco, in una delle stazioni della linea metropolitana U1, rinominata appunto Görlitzer Bahnhof, sita a pochi isolati da Spreewaldplaz _ esempio di quanto i berlinesi diano importanza alla storia dei luoghi.

La partecipazione degli abitanti di Kreuzberg ha contribuito a rendere il Görlitzer Park - chiamato amichevolmente Görli - uno dei luoghi più frequentati e vivaci del quartiere. Si svolgono, infatti, al suo interno numerosi eventi, incontri spontanei di giovani e non, attività sportive e ludiche.
Quella che era un’area abbandonata, più assimilabile a una discarica che a un luogo d’incontro, da molti anni è invece sede di locali, campi sportivi, parchi giochi, un lago, due colline panoramiche e persino una vera e propria fattoria per i bambini. Un angolo riservato alle famiglie, dove è possibile spendere qualche ora all’aria aperta immersi nella natura, anche se si è in una metropoli. I bambini entrano in contatto con gli animali domestici e possono imparare realmente a occuparsi di loro, oppure fare giardinaggio, aggiustare la propria bici e imparare a dipingere, disegnare e suonare strumenti musicali.

I fattori che andremo ad analizzare nella nostra ricerca sono strettamente legati a questa forte capacità di ridare un’identità ai luoghi - storici - da parte di chi riesce a sentire la città come la propria casa, cucirsela addosso e continuare a sfruttarla realmente.


Galleria correlata: QUI


A cura di

Ciampolillo Rina www.42mm.it
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com

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