venerdì 12 ottobre 2012

Kreuzberg e il boicottaggio del Guggenheim Labor

Cuvry Camp_BLU in Berlin


Nel cuore del Wrangelkiezes a Kreuzberg, si affaccia sul fiume Sprea, un'area ancora libera e non sfruttata a livello commerciale, nonostante faccia parte del grande piano di riqualificazione Mediaspree, si trova questo deserto non sviluppato, chiamato ora: Cuvry Camp.

Il sito, viene utilizzato dai residenti come orto comunitario, come area parco dove fare grigliate, operazione che i berlinesi adorano, e dove uno dei più conosciuti street artist Italiani, Blu, ha lasciato il suo segno. In sintesi uno spazio che, se anche circondato da un recinto, è accessibile a tutti e a qualsivoglia tipo di attività da svolgere all'aperto. 

8.400 mq di terra di nessuno che raccontano tanto di Berlino, all'interno della vecchia sede del porto fluviale, tra magazzini e edifici in mattoni, questo vuoto rappresenta per i residenti di Kreuzberg uno spazio dove riappropiarsi della città.     
A fare da sfondo un panorama da un punto di vista insolito: la tipica metropolitana gialla passa sull' Oberbaum bruecke, ponte che collega Fiedrichshain a Kreuzberg, Est e Ovest, all'orizzonte si staglia in lontananza la Fernsehen Turm_la torre della televisione e alle spalle un uomo con una cravatta con manette ai polsi, rappresenta la società contemporanea.


Il deserto su Cuvry straße non è stato di alcun interesse per lungo tempo, dopo la "svolta"_ Die wende '89, il tentativo di costruire un centro commerciale viene impedito dalle associazioni di quartiere, che se ne riappropriano per qualche tempo, il sito viene poi venduto all'ennesimo investitore. I piani per quest'area falliscono tutti, rimane l'interesse solo locale, fino a marzo di quest'anno, quando dalla proficuacollaborazione tra il museo Guggenheim di New York e il brand automobilistico tedesco BMW nasce il Bmw Guggenheim Lab.

Il Laboratorio è progettato come una struttura mobile itinerante, un luogo di incontro tra designer, creativi e lo spazio pubblico. L’idea è quella di creare un vero e proprio laboratorio interdisciplinare con team di talenti emergenti nel campo dell’urbanistica, dell’architettura, dell’arte, del design, della tecnologia e della sostenibilità, il tutto per migliorare la vita urbana contemporanea.

Per il quartiere il progetto non rappresenta altro che un modo per accelerare i rincari sugli affitti, già in rapida ascesa e una vetrina per le società immobiliari che, da sempre, sognano di poter costruire qui appartamenti di lusso e Hotel, essendo Kreuzberg uno dei quartieri più in voga tra i turisti. I residenti senza essere chiamati in causa nella scelta, si trovano di fronte al fatto compiuto, ed è questo che li spinge a non rimanere in silenzio:
Kein „BMW-Guggenheim-Lab“ am Spreeufer in Kreuzberg! 
nessun „BMW-Guggenheim-Lab“ sulla Sprea a Kreuzberg recita la chiamata a raccolta di firme, volontari e idee per fermare il progetto.

Il gruppo bmw lab verhindern_ prevenire il bmw lab, insieme alla già presente associazione Megaspree, che da tempo combatte contro la cementificazione sulla Sprea, inizia la sua azione di diffusione delle informazioni, e boicottaggio del Lab, chiamando a raccolta i residenti e i berlinesi tutti. Una piccola grande vittoria si ha quando la Fondazione Guggenheim decide di cancellare la tappa Berlinese, il sindaco K. Wowereit (SPD) vuole assolutamente che il laboratorio si faccia e dopo essersi prodigato in scuse per le minacce subite, garantisce la sicurezza necessaria in ogni area della città venga scelta. Il Laboratorio inaugura, tra forze dell'ordine schierate e sorrisi tesissimi, in un altro quartiere di Berlino: Prenzlauerberg.

Quello che a noi preme sottolineare non è la riuscita dell'esperimento del laboratorio Guggenheim, ma la capacità organizzativa e la caparbietà con la quale i residenti riescono ad allontanare un progetto di così alta portata, a difendere uno spazio pubblico e a farlo rivivere attraverso nuove e vecchie forme di uso del suolo.

Una colonia di 40 senza fissa dimora trova qui il luogo ideale per accamparsi, letteralmente con tende e sacchi a pelo, diventa così Cuvry Camp, una realtà semplice dove anche avventori di passaggio sono invitati a fermarsi e a partecipare alle attività comuni, apre un piccolo bar e vengono organizzate feste per raccogliere fondi e ripulire l'area. Non ci si aspetti ovviamente di trovare un'area attrezzata con servizi e quant'altro, è più una sorta di campeggio spontaneo ed è incredibilmente interessante poter vedere dei pionieri urbani che cercano un nuovo modo di vivere comune, nel cuore di una città che riesce, seppur a fatica, a mantenere una parvenza di identità.



Link di riferimento: http://cuvrybrache.blogsport.de/
Galleria fotografica Cuvry Camp

A cura di

Ciampolillo Rina www.42mm.it
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com



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